Sono già due volte che durante il fine settimana ci diamo ai Pancake (Vegani). Ce la raccontiamo dicendoci "che poi tanto non si pranza", cosa che puntualmente non avviene.
Bella la domenica mattina. Svegliarsi come ogni mattina con il sole in faccia, perchè tanto siamo duri e la persiana non la chiudiamo mai, ma essere contenti di vedere che è una bella giornata.
Aprire piano gli occhi indugiando sul telefono, e con gioia constatare che sono addirittura le nove e l'odiosissima sveglia biologica è stata sconfitta di ben due ore.
Scoprirsi piacevolmente riposati nonostante i 2/3 bicchieri di vino bianco bevuti la sera prima, che hanno dato uno slancio inaspettato che ha portato a fare addirittura la mezzanotte, guardando non una ma ben due puntate di Breaking Bad. Vite al limite, direi.
Alzarsi con calma, anche se mai troppa, perché neanche la Domenica il tuo sogno, quello in cui i quadrupedi da compagnia sono ormai dotati di posizione eretta e pollice opponibile ed escono autonomamente per le deiezioni mattutine, si è avverato.
Uscire ed essere contenta di non dover prendere la macchina come hanno fatto le milioni di persone che vogliono andare a fare colazione alla Baracchina sul mare davanti a casa tua e girano in tondo un quarto d'ora prima di trovare un posto libero.
Uscire ed essere contenta di non dover prendere la macchina come hanno fatto le milioni di persone che vogliono andare a fare colazione alla Baracchina sul mare davanti a casa tua e girano in tondo un quarto d'ora prima di trovare un posto libero.
Dirigersi al parchino felice di non incontrare nessuno di quelli che si portano scorte di affettati in tasca per darle ai cani, anche ai tuoi, che già sembrano dei tavolini da fumo con le zampe, anche la mortazza no, dai.
Godersi la lettura dell'inserto del quotidiano del giorno prima, e tra un articolo di Zucconi, un'intervista a una donna incredibile e un paio di sandali così belli che farebbero scomparire anche un pollice valgo, arrivare sul finale e riconciliarsi con il proprio guardaroba, grazie al servizio in cui fanno una comparsata una borsa H&M e un cappello di Asos.
Tornare a casa, svegliare Mr. Veg che è ancora a letto con il ghigno della donnola russante ed iniziare a fare i pancake. E vedere che la pastella viene esattamente come dovrebbe, pastosa e con qualche grumoletto, che una volta messi in padella prendono una bella forma tonda e ad un certo punto iniziano a fare le bolle, quelle che avvertono che van girati. E una volta pronti, impilarli, uno sopra l'altro e rovesciarci sopra un litro di sciroppo di Agave (in mancanza di quello di Acero).
Ah bene, La Domenica.
Ah bene, La Domenica.
Ingredienti: (per 8 Pancake medi, come quelli nella foto):
170 gr. di Farina 0
240 ml Latte di Soia
40 ml di Acqua
45 ml di olio di semi
25 gr. di Zucchero di canna
Un pizzico di sale
1 Cucchiaino raso di Semi di Chia
1 Cucchiaino raso di lievito
1/2 Cucchiaino di Bicarbonato
1/2 Cucchiaino di sale
2 Cucchiaini di Aceto di Mele
Qualche goccia di estratto di vaniglia
Tempo: 20 min. + 10 di cottura
- Riducete in polvere i semi di Chia frullandoli. Aggiungete 2 cucchiai di acqua e lasciate che si inumidiscano e formino una sorta di poltiglia bavosa per circa 5 minuti.
- Passato questo tempo si mescolano con il latte di soia e l'aceto di mele, sbattendo con una forchetta o una frusta fino a che non si formino un po' di bolle e una leggera schiuma. Si lascia riposare per 10 minuti.
- Intanto si mescolano la farina, lo zucchero, il lievito, il bicarbonato ed il sale. Si fa una fontana nel centro, si prende il composto di latte e si versa all'interno, insieme a 2 cucchiai di acqua, all'olio e all'estratto di vaniglia. Si mescola il tutto con una forchetta o frusta, fino a che sarà amalgamato. Deve venire una pastella densa, se c'è qualche bitorzolo non importa.
- Si scalda una padella con la punta di un cucchiaino di olio (deve essere unta, ma giusto un velo; per farvi capire gli americani solitamente usano l'olio spray.......), si fa scaldare circa 3/4 minuti e si inizia a versare la pastella, dandogli una forma rotonda. Io ho semplicemente usato un mestolo, una volta che rovesciavo una "mestolata" nella padella prendeva da se la forma giusta.
- Quando si iniziano a formare delle bolle in superficie, si gira; io aspetto che le bolle inizino a formarsi anche nel centro. Una volta girato si lascia un paio di minuti al massimo e ci siamo.
- Devono prendere un bel colore dorato. Se vi accorgete che la padella inizia ad essere troppo asciutta, riversate un'altra punta di olio
Affogatele nello sciroppo di Acero o di Agave e Buona Domenica!
Ah ok, ora è tutto chiaro: vedi Breaking Bad e allora si spiega perchè mi sei piaciuta all'istante...
RispondiEliminaIo, cioè noi, non andiamo mai a dormire senza aver visto una serie tv (se vuoi consigli chiedi pure) solo che iniziamo a vederle dalla mezzanotte in poi, anche quando il giorno dopo la sveglia trilla... ma mica smettiamo, no, anzi, a volte facciamo persino più tardi... :-)
Qui la mezzanotte ormai è un orario importante, se facciamo l'una è oro che cola.
RispondiEliminaAbbiamo finito Breaking Bad l'altra settimana. Te?Piaciuto il finale?non ti dico nulla, magari non l'hai visto. Sono prontissima per i suggerimenti. :)
Passo da quì, incuriosita dopo che sei passata da me e scopro un bellissimo angolino... dico vero! Io non sono ancora vegetariana e quindi nemmeno vegana, ma preferisco mangiare tantissime verdure e legumi e qualche volta mi capita anche sperimentare dolci vegani. I pancake vegan voglio provarli da un pò e questa ricetta direi che mi sembra molto completa ed interessante.
RispondiEliminaBello sono contenta di avere incrociato il tuo blog è bello anche come scrivi.
A preato
Simona
Ma tu guarda qui. Vivrei a pancake ^_^
RispondiEliminaChe meraviglia Teresa, complimenti davvero. Mi hai veganizzato anche un pancake. Merveilleuse!!
Mmmmmm, è da una vita che ho in mente di farli al mattino mentre la metà ancora dormicchia a letto, ma li trovo troppo impegnativi al risveglio. Sono praticamente una bradipa.......
RispondiEliminaMi tengo buona la ricetta, sai mai...!!!
A presto,
Sissa